LA CHIESA DI CRISTO
Quale sia la Chiesa di Cristo lo esplicita in maniera molto chiara la Mystici Corporis di Pio XII; salvo poi , esaminando le definizione che viene data in Lumen Gentium 8 , trovarne un'altra non proprio chiara che apre a più interpretazioni.
Confrontiamo dunque i due testi:
CHIESA SECONDO LA MYSTICI CORPORIS CHRISTI PIO XII
"In realtà, tra i membri della Chiesa bisogna annoverare esclusivamente quelli che ricevettero il lavacro della rigenerazione, e professando la vera fede, non si separarono da se stessi, disgraziatamente, dalla compagine di questo corpo, e non ne furono separati dalla legittima autorità per gravissime colpe commesse. "Poiché, dice l’Apostolo, in un solo spirito siamo stati battezzati tutti noi, per essere un solo corpo, o giudei o gentili, o servi, o liberi" (I Cor. 12, 13). Come dunque nel vero ceto dei fedeli si ha un sol corpo, un solo Spirito, un solo Signore e un solo Battesimo, così non si può avere che una sola fede (cfr. Eph. 4, 5): sicché chi abbia ricusato di ascoltare la Chiesa, deve, secondo l’ordine di Dio, ritenersi come etnico e pubblicano (cfr. Matth. 18, 17). Pertanto quelli che son tra loro divisi per ragioni di fede o di governo, non possono vivere nell’unità di tale corpo e per conseguenza neppure nel suo divino Spirito."
Il testo non poteva essere più cristallino: chi non si è separato dalla Chiesa da sè stesso e chi non è stato separato da questa, a causa di colpe gravi, dalla legittimità autorità è membro della Chiesa.
Vediamo adesso invece il testo enigmatico della Lumen Gentium 8
CHIESA SECONDO LA LUMEN GENTIUM 8
"Questa è l'unica Chiesa di Cristo, che nel Simbolo professiamo una, santa, cattolica e apostolica e che il Salvatore nostro, dopo la sua resurrezione, diede da pascere a Pietro (cfr. Gv 21,17), affidandone a lui e agli altri apostoli la diffusione e la guida (cfr. Mt 28,18ss), e costituì per sempre colonna e sostegno della verità (cfr.1Tm 3,15).
Questa Chiesa, in questo mondo costituita e organizzata come società, sussiste nella Chiesa cattolica governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui, ancorché al di fuori del suo organismo si trovino parecchi elementi di santificazione e di verità, che, appartenendo propriamente per dono di Dio alla Chiesa di Cristo, spingono verso l'unità cattolica."
Qui, evidentemente c'è un problema comunicativo.
Intanto si utilizza il termine "sussiste" invece della particella è del verbo essere che sarebbe stata indubbiamente più consona.
A questo si aggiunge che vi è nel testo una parte che recita:
"ancorché al di fuori del suo organismo si trovino parecchi elementi di santificazione e di verità, che, appartenendo propriamente per dono di Dio alla Chiesa di Cristo, spingono verso l'unità cattolica."
Prima di analizzare e comprendere quanto su scritto, bisogna necessariamente fare una premessa.
La conclusione dell'analisi non deve compromettere intellettualmente il possesso che abbiamo per fede di due principi saldi della dottrina ovvero
che al fuori della Chiesa non vi è salvezza, e che non si può essere santi all'interno di una (ir)religione scismatica.
Che la conclusione risulti armonica e lineare davvero sembra difficile.
A questo bisogna aggiungere che non potendo entrare in contraddizione il Magistero, i due testi la Mystici Corporis e la Lumen Gentium dovrebbero essere quantomeno se non speculari almeno visibilmente simili nei contenuti.
Vengono allora alla mente le parole della Mortalium Animos:
"Potrà sembrare che questi pancristiani tutti
occupati nell’unire le chiese, tendano al fine nobilissimo di
fomentare la carità fra tutti i cristiani;ma come mai potrebbe la carità
riuscire in danno della fede?
"
Adesso se vogliamo provare ad analizzare il contenuto suddetto, la prima domanda che sorge legittima è: "di che sta parlando il testo?"
Siamo di fronte a un concetto più che vago che lascia intendere che gli elementi possano essere sia i singoli sia le comunità scismatiche ed eretiche in quanto tali.
Esaminiamo, dunque, un passo della Unitatis Redintegratio che verosimilmente riprende il passo di Lumen Gentium 8
"Inoltre, tra gli elementi o beni dal complesso dei quali la stessa Chiesa è edificata e vivificata, alcuni, anzi parecchi ed eccellenti, possono trovarsi fuori dei confini visibili della Chiesa cattolica: la parola di Dio scritta, la vita della grazia, la fede, la speranza e la carità, e altri doni interiori dello Spirito Santo ed elementi visibili . Tutte queste cose, le quali provengono da Cristo e a lui conducono, appartengono a buon diritto all'unica Chiesa di Cristo.
Anche non poche azioni sacre della religione cristiana vengono compiute dai fratelli da noi separati, e queste in vari modi, secondo la diversa condizione di ciascuna Chiesa o comunità, possono senza dubbio produrre realmente la vita della grazia , e si devono dire atte ad aprire accesso alla comunione della salvezza. "
Se qualcuno avesse perso il concetto durante la lettura, deve pensare che tutto quello riportato in grassetto si sta riferendo a comunità eretiche e scismatiche e che quindi, pur essendo queste comunità in una situazione di peccato grave, secondo la UR e la LG, sarebbero anche in situazione che in qualche modo attiene alla salvezza eterna e a all'interno della Chiesa di Cristo.
In considerazione del fatto che al di fuori della Chiesa cattolica ci sarebbero:
"....la parola di Dio scritta, la
vita della grazia, la fede, la speranza e la carità, e altri doni interiori
dello Spirito Santo ed elementi visibili
. Tutte queste cose, le quali provengono
da Cristo e a lui conducono, appartengono a buon diritto all'unica Chiesa di
Cristo.
" val la pena ricordare alcune questioni dottrinali.
Si ha la virtù teologale della Fede quando si crede" essere tutto vero quello che Dio ci ha rivelato, e che per mezzo della Chiesa (cattolica) ci propone di credere."
"La fede si perde con il negare o dubitare volontariamente anche di un solo articolo propostoci di credere" (catechismo San Pio X).
E ancora la Satis Cognitum di Leone XIII riporta:
Infatti quanto Giacomo Apostolo sentenzia a proposito del delitto in
materia di costumi, deve affermarsi circa un’opinione erronea in materia
di fede: “
Chiunque avrà mancato in un punto solo, si è reso colpevole di tutti”.
Anzi, a più forte ragione deve dirsi di questa che di quello. Infatti,
meno propriamente si dice violata tutta la legge da colui che la
trasgredì in una cosa sola, non potendosi vedere in lui, se non
interpretandone la volontà, un disprezzo della maestà di Dio
legislatore.
Invece colui che, anche in un punto solo, dissente dalle
verità rivelate, ha perduto del tutto la fede,
in quanto ricusa di
venerare Dio come somma verità e proprio
motivo di fede; perciò Agostino dice: “In
molte cose concordano con me, in alcune poche no; ma per quelle poche
cose in cui non convengono con me, a nulla giovano loro le molte in cui
convengono con me
”.
E con ragione; perché coloro che prendono della dottrina cristiana
quello che a loro piace,
si basano non sulla fede, ma sul proprio
giudizio: e non “
riconducendo tutto il proprio intelletto all’obbedienza a Cristo”(1Cor 10,5), obbediscono più propriamente a loro stessi che a Dio. “Voi, diceva Agostino, che nel Vangelo credete quello che volete, e non credete quello che non volete, credete a voi stessi piuttosto che al Vangelo” e ancora :"Coloro dunque che avevano udito Gesù, se si volevano salvare,
erano obbligati a ricevere non solo la sua dottrina in genere, ma ad
assentire pienamente a tutte le cose da lui insegnate:
poiché ripugna
che anche in una cosa sola non si creda a Dio."
E se non c'è la Fede come mai possono esserci la Speranza e la Carità che come recita il catechismo di San Pio X si perdono quando si perde la Fede?
Peccato contro lo Spirito Santo, poi, è impugnare una Verità di Fede ma il testo recita che all'interno delle comunità eretiche si riceverebero dei "doni interiori" da questo.
Certo N.S. può dal male trarre anche il bene, ma parlare di "doni" e di "grazia" all'interno di comunità eretiche non aiuta, a mio parere, a chiarire ma confonde le menti.
Se invece riguardiamo il testo della Mystici Corporis di Pio XII tutto diventa chiaro.
La Chiesa di Cristo non è una realtà più grande della Chiesa cattolica (sussiste ..ancorché), è semplicemente questa e nient'altro.
E se ci soffermiamo sugli individui (non le comunità in quanto tali) , questi possono di certo salvarsi, ma non grazie alle comunità eretiche e scismatiche in cui sono inseriti (come sembra di capire in questo testo strano) ma nonostante queste.
Ancora leggendo la Unitatis Redintegratio:
"In questa Chiesa di Dio una e unica sono sorte fino dai primissimi tempi
alcune scissioni , condannate con gravi parole dall'Apostolo ma nei secoli
posteriori sono nate dissensioni più ampie, e comunità considerevoli si
staccarono
dalla piena comunione della Chiesa cattolica, talora per colpa di
uomini di entrambe le parti. Quelli poi che ora nascono e sono istruiti nella
fede di Cristo in tali comunità, non possono essere accusati di peccato di
separazione, e la Chiesa cattolica li circonda di fraterno rispetto e di amore.
Coloro infatti che credono in Cristo ed hanno ricevuto validamente il battesimo,
sono
costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa
cattolica."
La frase "Sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta," è equivoca ai fini della salvezze dell'anime, perché il linguaggio ha una sua forza e non dà in questo caso la misura della gravità della dannazione eterna a cui vanno incontro coloro che sono fuori dalla Chiesa. Gli eretici, infatti non ce l'hanno la comunione, semplicemente, perché rifiutano il contenuto integrale del deposito della Fede che la Chiesa di Cristo ovvero la Chiesa cattolica professa.
Unitatis Redintegratio : "Tuttavia i fratelli da noi separati, sia essi individualmente, sia le loro comunità e Chiese, non godono di quella unità, che Gesù Cristo ha voluto elargire a tutti quelli che ha rigenerato e vivificato insieme per formare un solo corpo in vista di una vita nuova, unità attestata dalle sacre Scritture e dalla veneranda tradizione della Chiesa. Infatti solo per mezzo della cattolica Chiesa di Cristo, che è il mezzo generale della salvezza, si può ottenere tutta la pienezza dei mezzi di salvezza.
Qui facciamo propria una considerazione di Pasqualucci nel suo libro Unam Sanctam.
"Domanda: la pienezza dei mezzi di salvezza implica la salvezza o la pienezza della salvezza? ....(La salvezza o si dà o non si dà, non può esistere parziale, non esiste il Paradiso a metà). Semplicemente la salvezza gli eretici non ce l'hanno e chi (fatti salvi i casi di ignoranza incolpevole ) persevera nelle sette scismatiche si danna.
E così si invoca l'ignoranza degli eretici per giustificare la pastorale nuova.
Ma allo stesso tempo si evita di fatto di istruirli e di ammonirli aggirando con il linguaggio controverso ciò che ci separa.
Val la pena allora citare le Scritture:
"Grida a squarciagola, non aver riguardo; come una tromba alza la voce; dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati"
Isaia
"Ma nessuno accusi, nessuno contesti;
contro di te, sacerdote, muovo l'accusa. Tu inciampi di giorno e il
profeta con te inciampa di notte e fai perire tua madre.Perisce il mio popolo per mancanza di conoscenza
."
La Satis Cognitum, poi, recita:
"Ammaestrata da tali precetti, la Chiesa, memore del proprio ufficio, non
si è mai tanto preoccupata di impegnarsi con ogni zelo e con ogni
sforzo come quando si è trattato di tutelare in ogni sua parte
l’integrità della fede e di considerare ribelli e di espellere da sé
coloro che non la pensassero come lei in un articolo qualunque della sua
dottrina."
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